Artisti emergenti italiani si confrontano con Giuseppe Verdi mentre il suo giovane pubblico (11-14 anni) scopre il potere della musica ed impara ad ascoltarla.
Il progetto dà nuova luce, atmosfere, suoni e suggestioni ai brani di Verdi, riletti secondo i molteplici linguaggi della contemporaneità. I protagonisti del Barezzi Lab sono da una parte Artisti o Band che, distinti per originalità, talento e qualità, sono invitati ad eseguire re-interpretazioni di brani del repertorio verdiano, secondo i rispettivi linguaggi musicali, più altri brani del proprio repertorio.
Dall’altro lato un altro protagonista è il pubblico, costituito da giovani ragazzi e ragazze delle scuole medie superiori, e naturalmente da giovani ospiti del Festival. Oltre 3000 ragazzi riempiono i prestigiosi Teatri dell’ottocento nella provincia di Parma e altri luoghi emblematici in giro per l’Italia e l’Europa.
All’interno del Barezzi Lab ci rivolgiamo proprio a coloro che prima della maggiore età sperimentano momenti di particolare vulnerabilità e fragilità, considerata anche l’urgenza e la sfida sociale dell’abuso delle tecnologie. Dedichiamo una particolare attenzione agli adolescenti della nostra comunità con l’auspicio di rafforzare i legami con il territorio e contribuire attivamente alla realtà socio culturale parmense. Il Barezzi Lab accompagna i bambini e gli adolescenti in questo esercizio e affronta le seguenti sfide:
– Educare i più giovani all’esercizio pedagogico dello “scoprire, approfondire e reinterpretare”, favorendo processi di crescita identitaria personale e collettiva, valorizzando la ricchezza del patrimonio artistico e culturale;
– Generare e consolidare aggregazioni e vincoli all’interno delle comunità e del territorio;
– Diffondere e promuovere strumenti che difendano i più giovani, specie se vulnerabili, da disturbi e dipendenze comportamentali provocati dall’uso e dall’abuso della tecnologia.
Siamo fermamente convinti che la cultura e l’educazione rappresentino strumenti potentissimi di coesione e trasformazione sociale che producono, nel medio e lungo periodo, benefici duraturi anche per lo sviluppo economico. Così, diamo vita all’inizio di un percorso, una riflessione universale da condividere. Una sfida da affrontare insieme all’insegna di un principio guida:
“More Touch – Less Screen”